Il secondo figlio
E così per la seconda volta mi si sono rotte le acque ed è iniziata la nuova avventura!
Dopo una lunghissima gravidanza, che mi ha fatto stare a casa, senza lavorare, per il periodo più lungo della mia vita,ben 8 mesi, è arrivato il momento di andare in ospedale. Quasi tutte le donne temono questo momento, io lo aspetto trepidante,perché sto talmente male in gravidanza che partorire è una liberazione.
Questo parto è stato un po’ più traumatico, perché è successo tutto molto, troppo in fretto. Lo so che qualcuna di voi mi vorrà uccidere per questa affermazione, ma lasciatemi spiegare. Sono andata in ospedale la mattina perché mi si erano rotte le acque, ma non avevo nessun dolore. La sera verso le 22:00 sono passata da non avere contrazioni, ad avere quelle forti in 1 ora e ho rischiato di partorire in stanza. Dopo poco che avevo le contrazioni ho detto alle ostetriche che sentivo il bimbo spingere, ma non ci credevano nemmeno loro. Alla fine siamo corse in sala parto rischiando di farlo davvero nel corridoio. Ripensandoci ora è stata una situazione abbastanza comica.
Dopo un quarto d’ora di orologio è nato Lorenzo.

Ma la cosa più traumatica per me è stata dover partorire da sola, senza Il Marito!
Ovviamente mi ero fatta i miei progetti nei mesi precedenti al parto, organizzando meticolosamente tutti i vari spostamenti di Nanni nei giorni del mio ricovero. Ma le cose non vanno mai come credi. La mattina che sono entrata in ospedale, Nanni si è beccato l’influenza! Vorrei sottolineare che da settembre a gennaio non aveva ancora preso niente, neanche un raffreddore! Così la sera, non avendo ancora le contrazioni, il Marito è tornato a dormire a casa. Quando ho iniziato a stare male l’ho chiamato, dicendogli pure di fare con calma, che tanto c’era tempo. Considerate che abitiamo a 500 metri dall’ospedale. Purtroppo non ha fatto in tempo ed è arrivato 5 minuti dopo la nascita. Per me è stato molto più doloroso questo parto, che è durato pochissimo, che il precedente dove avevo il Marito al mio fianco. Credo che la componente psicologica durante il parto sia veramente fondamentale. Un po’ avevo bisogno del suo sostegno e un po’ mi dispiaceva che si stesse perdendo quel momento. Quindi donne valutate bene se volete o meno il marito/compagno al vostro fianco durante il parto!
E così dopo mille peripezie è nato il piccolo Lorenzo, che di piccolo aveva poco, 3400 kg! E’ stato meraviglioso prenderlo in braccio per la prima volta e guardare i suoi occhioni neri. La seconda volta è ancora meglio della prima, perché sei più consapevole e sai bene o male cosa fare. Non sei così impacciata, e ti godi il momento senza troppe preoccupazioni. Per Nanni era tutto un chiedere “Ma così va bene? Questo lo deve fare? Perché non piange?”
Ci ha fatto capire fin da subito che aveva un bel caratterino, si è attaccato a me e fino alla mattina dopo non ne ha voluto sapere di staccarsi. Ed ha l’urlo più acuto che abbia mai sentito, quindi meglio non contraddirlo!